Author Archives: MariaZ

Una domenica a Mauerpark

Si tratta di una delle aree verdi più frequentate della città, in particolar modo proprio la domenica, quando vi si svolge un caratteristico mercatino delle pulci (Flohmarkt); l’atmosfera è sicuramente suggestiva, colorata ed informale, ed è un posto dove poter fare acquisti vintage a buon prezzo se si ha la capacità di contrattare con i venditori. Ovviamente la scelta è molto vasta, troverete da originali articoli d’abbigliamento (spesso di giovani stilisti locali), a vinili, libri, accessori, oggetti per la casa e di antiquariato; armatevi di tanta pazienza e non ve ne pentirete perchè riuscirete sicuramente a trovare quello che cercate (e ciò che non cercavate o di cui ignoravate addirittura l’esistenza). Inoltre non manca la possibilità di gustare un ottimo Bratwurst, una fresca birra ed anche qualche dolcetto fatto in casa. Ma il vero protagonista del Mauerpark, ormai un’istituzione domenicale, è il Karaoke che si tiene nella piccola arena al centro del parco. Mai avrei potuto immaginare che i berlinesi si divertissero così tanto con un microfono in mano; lo spettacolo che vi si presenta sotto gli occhi è estremamente allegro, tantissime persone che cantano, ridono e ascoltano i più coraggiosi, provenienti da qualsiasi parte di Europa e non solo, che senza inibizioni si esibiscono davanti alla folla. Il “karaoke al Mauerpark” non si può descrivere, va vissuto e assaporato, ma se ne volete qualche assaggio basterà digitare queste tre paroline su youtube.

Mayfest

Si chiama Mayfest e dal 1988 è una delle giornate più colorate e attese dell’anno berlinese. Anche durante gli anni del muro si veniva spontaneamente a Kreuzberg per festeggiare, ma da ventidue anni il comune ha preso in mano l’organizzazione della manifestazione e tutto è diventato più professionale. I palchi vengono montati in maniera inappuntabile, netturbini puliscono con frequenza le strade e alle auto è vietato il passaggio. La ragione? Più si amplia e si rende piacevole l’evento, più è difficile per gli immancabili dimostranti utilizzare il pretesto del 1 Maggio per fare guerriglia urbana. A partire dalle 18 è infatti ormai tradizione che i volti sorridenti delle famiglie scompaiano ed emergano quelli arrabbiati e protestanti di radicali, antifascisti, e studenti. Nel 1987 il maldestro intervento di un gruppo di poliziotti in cerca di vendetta (una decina di autonomi avevano rivoltato una loro auto) contro  un pacifico corteo accese la scintilla della pazzia. Un supermercato venne bruciato,  molti negozi saccheggiati. Chi l’ha vissuto ne racconta come l’inferno. Da allora, in serata, ed in luoghi che già si conoscono dal mattino, episodi di  violenza sono messi in preventivo. Fino all’anno scorso sembrava che l’intensità degli incidenti stessero gradualmente diminuendo, ma il bollettino di guerra del 2009 ha riportato tutto su un piano più drammatico. Trecento arresti, una ventina di poliziotti  in ospedale, molotov, auto date alle fiamme. In Germania per lancio di oggetti contro le forze dell’ordine si viene condannati dai 2 ai tre anni di carcere senza condizionale. Dall’altra parte della città, a Köpenick, un incontro di estrema destra ha attirato le proteste di circa tremila persone che hanno bloccato le rotaie dei treni per evitare l’arrivo di altri neonazisti, mentre un ragazzo che sul balcone ha esposto una svastica ed esibito il saluto romano è stato bersagliato dal lancio di pietre e bottiglie. Insomma, il Mayfest è festa, ma fino ad un certo punto.

Teufelsberg

Si chiama Teufelsberg, che altro non vuole dire che Montagna del Diavolo. E va bene che ha una storia movimentata, ma questa collina così cattiva e maledetta non sembra proprio, anche se chissà quanti misteriosi episodi della guerra fredda sono legati a lei. Su questa altura artificiale costruita dagli alleati con le macerie della Berlino distrutta dalla seconda guerra mondiale, sopra ad una scuola militare nazista che non si riusciva a distruggere con l’esplosivo e che quindi fusemplicemente sotterrata, sorse ed ebbe vita la più strategica delle stazioni radio occidentali costruite per captare e tenere sotto controllo le comunicazioni via etere dei membri del Patto di Varsavia.Come arrivare: bisogna camminare un po’, inutile girarci intorno, non è un postoper pigri. SBahn 9 or SBahn75 fino a Heerstraße o  SBahn 1 fino  Grünewald. Da lì si possono trovare alcune mappe o comunque si può chiedere, non è difficile, in alcuni moment la stazione è a vista, quindi non ci si può sbagliare. Oltretutto quasi tutte le strade in salita all’interno di quella parte di Grunewald portano a Teufelsberg. Vi potete portare una mountain bike e accorciare così il percorso in termini di tempo. Strano per un posto in cui ogni giorno passano almeno 10 persone, ma non troverete nessuno che vende birra o panini con il wurstel, quindi portatevi almeno una borraccia d’acquai.

Lezioni divertenti

Ho iniziato il mio nuovo corso di tedesco. E’ un A2.1 e devo dire che sono stato fortunato perché a parte qualche elemento un po’ meno preparato, mi pare che abbiamo tutti un livello di tedesco piuttosto omogeneo. La professoressa è la stessa del mio ultimo corso, una donna dell’est quasi sessantenne brava, non bravissima, simpatica, ma a volte davvero troppo, troppo rigida, proprio come ci si aspetta che siano i tedeschi. Proviene dalla Berlino dell’est, e non so se questa origine la rende più tedesca dei tedeschi, ma nonostante abbia un buon senso dell’umorismo, spesso è di un pignolo, ma di un pignolo (nelle esternazioni) che non ci si può immaginare. Ha qualche problema di udito, lei stessa lo riconosce. Durante il passato corso, un mio amico e compagno di classe russo che parla con una voce molto nasale è stato più volte al centro di parecchi momenti comici. Lui diceva : “Ieri sono salito sull’antenna televisiva di Alexanderplatz” e lei rispondeva che non c’era nessun cantiere aperto ad Alexanderplatz e che quindi non capiva che tipo di lavoro lui avesse svolto lì il giorno prima. Lui raccontava che la criminalità a Mosca è alta perché il costo della vita è alto, quasi impossibile per la gente normale e lei rispondeva che effettivamente aveva sempre voluto andare a Mosca per i suoi tanti monumenti. E così via. Momenti del genere si ripetevano con grande frequenza, tanto che ad un certo punto, l’insegnante, stufa delle continue risate dei suoi studenti, aveva chiesto-ordinato al mio amico russo di parlare sempre rivolto verso di lei in modo da non disperdere nell’aria il flusso sonoro delle parole.

Ich komme aus

Sono molte le cose che mancano ad un italiano a Berlino, in particolare ad un romano. A parte la qualità del cibo, ed in particolare dei pomodori (a meno che non si vogliano spendere cifre improponibili, cose da 5 euro al kilo), visto che io i pomodori li utilizzo per qualsiasi pasto, ciò di cui non mi ero ancora reso conto prima di stamattina, è che mi manca anche un po’ di umanità, di rilassatezza. Sono andato nel mio solito bar, ho ordinato un cappuccino e, mentre sceglievo il cornetto da gustarmi (non cornetti prefatti scaldati con il microonde come accade quasi sempre a Berlino!), ascoltavo la discussione tra un paio di signori al banco e il cassiere sull’opportunità della Lazio di vendere Mauri a gennaio. Accanto al bar c’è un edicola, non un chiosco, bensì un negozio-edicola. Entro, voglio prendere la Settimana enigmistica, una delle cose che mi mancano di più a Berlino (arriva, ma costa tre euro e cinquanta e così non la compro mai). A Berlino, non mi pesa solo il cibo o l’assenza dei bar secondo l’accezione italiana di bar, mi manca in generale la chiacchiera da mercato, la battuta, il coinvolgimento casuale e disinvolto in una discussione di persone che si trovano semplicemente nello stesso spazio fisico in cui la discussione è in atto. E non è perché qui capisco tutto, l’italiano è la mia lingua come mai potrà esserla il tedesco, ma per un insieme di ragioni che fanno di noi, popolo di furboni disorganizzati senza senso civico, anche delle persone capaci di regalare serenità al prossimo con un nonnulla. Poi magari non scaviamo sempre in profondità, ma ogni tanto serve anche questo approccio per vivere la vita. Ok il traffico, i trenta minuti di attesa bagagli e tutto il resto, ma il mio bentornato è stato un bel bentornato. A piccole dosi, Roma è pur sempre Roma, l’Italia è comunque l’Italia. Non amo chi estremizza, qui è tutto bello, in Italia fa tutto schifo. Bene o male l’Italia è la mia patria, e seppur con i suoi difetti, quando sono qui, sento vibrazioni che all’estero non provo. Né meglio, né peggio, ma diverse. Sensazioni di casa.

Freiluftkino

A Berlino, nonostante le temperature ogni tanto polari nonostante l’estate, sono moltissimi i cinema all’aperto.Spesso si trovano in mezzo a parchi, altre volte in ex fabbriche abbandonate o a due passi dalla Sprea, in cornici molto suggestive. E, quando non si tratta di gradinate, normalmente, non ci si accomoda su delle normali delle sedie in plastica, bensì su delle vere e proprie sdraio munite di coperte nel caso facesse freddo (che ormai più che un evento sporadico è una costante, almeno questa estate).

Quella che segue è una lista dei Freiluftkino (cinema all’aria aperta) più conosciuti di Berlino divisi per zone e con tanto di indirizzo e sito web da cui controllare la programmazione. Alcuni di questi cinema cercano di proiettare sempre film in in lingua originale, altri si accontentano di quelle doppiate. Il più delle volte la selezione dei film è fatta guardando l’anno cinematografico appena trascorso ed offrendo alcuni dei titolo di maggiore successo come una vera sala d’essai, ma non mancano ogni tanto anche i film in prima visione o vecchi classici che è sempre un’emozione vedere al cinema, da Casablanca ai capolavori di Buster Keaton.

MITTE

Auto- und Freiluftkino Berlin Mitte
Kurt-Schumacher-Damm 207

FRIEDRICHSHAIN

Pompeji – Freiluftkino Ostkreuz

KREUZBERG

Freiluftkino Kreuzberg
Am Mariannenplatz 2

Freilichtbühne am Weißensee
Am Ufer des Weißensee Stadtplan

SPANDAU

Open-Air-Kino Spandau
Carl-Schurz-Str. 13

Guten Appetit

Quando qui a Berlino porto qualche amico dall’Italia in giro per ristoranti e tavole calde la prima domanda che faccio è: vuoi mangiare qualcosa di tedesco veramente buono?
Di solito l’interlocutore cade totalmente dalle nuvole o al massimo mi prende in giro sostenendo che la cucina tedesca buona non esista!
Ragazzi, no, non è vero! La cucina tedesca buona esiste eccome!
Magari è meno raffinata della nostra, magari è un po’ più pesantuccia, ma questo lo si deve soprattutto al fattore climatico… Un piatto di pasta aglio e olio non ti da’ tutte le calorie necessarie per affrontare i rigori della Germania.
Ma veniamo al dunque. In giro per Berlino non si è costretti al currywurst e al kebab. Ci sono tanti posti, per tasche diverse, dove si può mangiar bene.Il mio piatto tipico preferito sono gli Spätzle o i Käsespätzle ( ricetta della Svevia, a Sud della Germania). Si tratta di una sorta di pasta fresca molto corposa che viene tagliata direttamente sulla pentola d’acqua bollente con un’apposita grattugia. Le salse possone essere varie, e la più tipica è la salsa ai formaggi dei Käsespätzle. Somiglia molto ai nostri gnocchi, ma decisamente più pesanti.

Neue Kudamm

Lo shopping a Berlino si localizza al Kurfüsterdamm(Charlottenburg); un nome lungo, molto lungo,a tal punto che i Berlinesi stessi lo accorciano e lo chiamano Kudamm.Puoi passarci una giornata a passeggiarci, su e giù: inizi dalla chiesa diroccata (chiamata anche chiesa del ricordo=Gedächtniskirche per non dimenticare gli orrori della guerra o anche più semplicemente dente rotto) verso il west end e poi te lo fai nel senso contrario…tutti negozi, negozietti e grandi magazzini, insomma un vero paradiso per chi vuole fare shopping a Berlino!Tutte le marche, da quelle più economiche a quelle che guardi solo le vetrine perché tanto non ti basterebbe tutto lo stipendio per comprarti anche solo un fazzoletto. Ma il divertimento è assicurato e il gioco è gratis: per “fare shopping” a Berlino non è necessario comprare qualcosa, ci si puó accontentare di entrare, guardare, provare, riprovare e magari ripassare.Fare shopping a Berlino è un esercizio fisico che mette appetito, beh che dire potete fermarvi ad un chioschetto e mangiarvi unocurry wurst o imboccate la Fasanenstrasse e entrate nell’idilliaca“casa della letteratura”, non sarà economicissima, ma vi assicuro che una fetta del loro strudel vi metterà in pace col mondo e sarete a posto per tutta la giornata. se no ovviamente restano tutti i mercati, mercatini negozi vintage, ma perché non concedersi a volte qualcosa di nuovo?

Berlino non è Roma

Berlino non è Roma, e così, sulle sponde del suo fiume, la Sprea, ancora esistono locali capaci di emozionarti semplicemente grazie alla loro esistenza, ritrovi estivi che poco o nulla hanno a che fare con i tendoni accampati l’uno dietro all’altro ai lati del Tevere dove l’acqua sembra quasi un disturbo ed è impossibile distinguere un bar da un altro, tanto simili nella loro artificiosa ricerca di coolness e la solita speculazione nei prezzi. Berlino non è Roma, rischia di diventarlo, a suo modo, a causa della voglia matta di immobiliaristi e speculatori vari di sfruttare le disastrate casse cittadine per acquisire terreni dove la libertà e la voglia di stare assieme vivendo il territorio senza creare posti esclusivi, ma anzi, al contrario, accessibili alle tasche di tutti e proprio per questo più speciali. Probabilmente questo sarà l’ultimo anno di vita di uno dei più bei locali estivi di Berlino, il Kiki Blofeld che proprio in queste settimane festeggia i 7 anni. Il suo destino, purtroppo, sembra quello già percorso dall’ormai derelitto Bar 25 (che gli stava proprio davanti, dall’altra parte del fiume), dal Maria am Ostbahnof, da un Tacheles dalle ore contate e da tanti altri luoghi che hanno fatto di Berlino in questi anni una città straordinariamente accattivante,peccato solo che a battere cassa alla fine non siano le persone che in queste zone hanno investito tempo ed esperienza, ma chi ha i soldi per cambiare tutto facendo finta che nulla stia cambiando.Comunque sia,  il consiglio è quello di andare, prima della fine dell’estate, a prendervi un caffè, una birra, un drink, anche solo una bottiglia d’acqua minerale in questo splendido bar sulla Sprea. L’ingresso è a 3 euro, ma dentro non ci trovate un semplice luogo in cui appollaiarvi, ma un dedalo di spazi in cui è facile perdersi non tanto da un punto di vista logistico, quanto temporale. Sedersi a tarda sera intorno al falò, fare un paio di partite su di un tavolo da biliardo posato sul fango in mezzo agli alberi, giocare a biliardino,  andare sulla zona pavimentata in legno ed assistere ad uno dei tanti concerti che questa città ci offre.

1000 Stadt in Berlin

Istambul in BerlinUna delle domande più frequenti che si pone ad una persona appena conosciuta a Berlino, è il classico: “In che zona dove vivi?”. Non è semplice small talk, davvero si è interessanti a conoscere la risposta. Forse nel corso degli ultimi anni il legame “zona di appartenenza-tipologia di persona” si sta completamente perdendo, ma non siamo ancora al capolinea. Dire che vieni da Charlottenburg non è come dire Neu Kolln. Wedding non è Schoeneberg e Prenzlauer Berg non è Plänterwald e così via. Ci sono zone che si possono definire omogenee per tipologie di abitanti (la parte nord di Mitte e Prenzlauer Berg, per certi versi anche Friedrichshain e ancora Prenzlauerberg, Wedding e Neu Kolln e così via), ma in verità tutte nascondono un dettaglio o un qualcosa che le rende uniche e che identifica, in qualche modo e fino ad un certo punto, anche chi ci vive. Questa e´ la cosa magica di Berlino, il suo saper essere mille diverse città in una. Si può viaggiare da Istanbul a Parigi in bicicletta, attraversare Mosca in poche fermate di metro,fermandosi a cercare il tipo di città in cui si vuole vivere.