Das Queso y Jamon liegt in der über die Stadtgrenzen bekannten Kulturbrauerei! KulturBrauerei, Schönhauser Allee 36, 10435 Berlin – Prenzlauer Berg!
Spanisches Flair, gute Tapas und Abwechslung garantiert!
Das Queso y Jamon liegt in der über die Stadtgrenzen bekannten Kulturbrauerei! KulturBrauerei, Schönhauser Allee 36, 10435 Berlin – Prenzlauer Berg!
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Germany Is a country who is producing the best cars in the world, so this is not atypical scene to see them rolling in the streets of Berlin: Audi and Volkswagen, Mercedes, BMW, Porsche, Opel are coming from Germany. Bavaria is one rich and famous region where are located headquarters of Audi and BMW (Bayerische Motoren Werke). Logo of BMW is taking the colors of flag of Bavaria and also represents propellers of plane, because they were producing aircrafts during the World Wars.
Stuttgart is the second rich and famous city because they are located headquarters of Merzedes and Porsche. Merzedes is taking today a part in Formula 1 of McLaren, and it was founded in 1886 by Karl Benz and Gottlieb Daimler.Opel in 1862 was the first founded car’s factory in Germany. Today, his headquarter is located in Rüsselsheim. Porsche exists since 1931 and it was founded by Ferdinand Porsche, and Volkswagen appears little bit later in 1937 when Porsche had received a contract from Hitler to create people’s car.
Today Volkswagen Group owns Audi, Bentley, Bugatti, Ducati, Lamborghini, SEAT, 49.9% of Porsche, Giugiaro, and Škoda marques and the truck manufacturer Scania.
Volkswagen has three cars in the top 10 list of best selling cars of all time compiled by the website 24/7 Wall Street: Volkswagen Golf, the Volkswagen Beetle, and theVolkswagen Passat.
Si tratta di una delle aree verdi più frequentate della città, in particolar modo proprio la domenica, quando vi si svolge un caratteristico mercatino delle pulci (Flohmarkt); l’atmosfera è sicuramente suggestiva, colorata ed informale, ed è un posto dove poter fare acquisti vintage a buon prezzo se si ha la capacità di contrattare con i venditori. Ovviamente la scelta è molto vasta, troverete da originali articoli d’abbigliamento (spesso di giovani stilisti locali), a vinili, libri, accessori, oggetti per la casa e di antiquariato; armatevi di tanta pazienza e non ve ne pentirete perchè riuscirete sicuramente a trovare quello che cercate (e ciò che non cercavate o di cui ignoravate addirittura l’esistenza). Inoltre non manca la possibilità di gustare un ottimo Bratwurst, una fresca birra ed anche qualche dolcetto fatto in casa. Ma il vero protagonista del Mauerpark, ormai un’istituzione domenicale, è il Karaoke che si tiene nella piccola arena al centro del parco. Mai avrei potuto immaginare che i berlinesi si divertissero così tanto con un microfono in mano; lo spettacolo che vi si presenta sotto gli occhi è estremamente allegro, tantissime persone che cantano, ridono e ascoltano i più coraggiosi, provenienti da qualsiasi parte di Europa e non solo, che senza inibizioni si esibiscono davanti alla folla. Il “karaoke al Mauerpark” non si può descrivere, va vissuto e assaporato, ma se ne volete qualche assaggio basterà digitare queste tre paroline su youtube.
Si chiama Mayfest e dal 1988 è una delle giornate più colorate e attese dell’anno berlinese. Anche durante gli anni del muro si veniva spontaneamente a Kreuzberg per festeggiare, ma da ventidue anni il comune ha preso in mano l’organizzazione della manifestazione e tutto è diventato più professionale. I palchi vengono montati in maniera inappuntabile, netturbini puliscono con frequenza le strade e alle auto è vietato il passaggio. La ragione? Più si amplia e si rende piacevole l’evento, più è difficile per gli immancabili dimostranti utilizzare il pretesto del 1 Maggio per fare guerriglia urbana. A partire dalle 18 è infatti ormai tradizione che i volti sorridenti delle famiglie scompaiano ed emergano quelli arrabbiati e protestanti di radicali, antifascisti, e studenti. Nel 1987 il maldestro intervento di un gruppo di poliziotti in cerca di vendetta (una decina di autonomi avevano rivoltato una loro auto) contro un pacifico corteo accese la scintilla della pazzia. Un supermercato venne bruciato, molti negozi saccheggiati. Chi l’ha vissuto ne racconta come l’inferno. Da allora, in serata, ed in luoghi che già si conoscono dal mattino, episodi di violenza sono messi in preventivo. Fino all’anno scorso sembrava che l’intensità degli incidenti stessero gradualmente diminuendo, ma il bollettino di guerra del 2009 ha riportato tutto su un piano più drammatico. Trecento arresti, una ventina di poliziotti in ospedale, molotov, auto date alle fiamme. In Germania per lancio di oggetti contro le forze dell’ordine si viene condannati dai 2 ai tre anni di carcere senza condizionale. Dall’altra parte della città, a Köpenick, un incontro di estrema destra ha attirato le proteste di circa tremila persone che hanno bloccato le rotaie dei treni per evitare l’arrivo di altri neonazisti, mentre un ragazzo che sul balcone ha esposto una svastica ed esibito il saluto romano è stato bersagliato dal lancio di pietre e bottiglie. Insomma, il Mayfest è festa, ma fino ad un certo punto.
Si chiama Teufelsberg, che altro non vuole dire che Montagna del Diavolo. E va bene che ha una storia movimentata, ma questa collina così cattiva e maledetta non sembra proprio, anche se chissà quanti misteriosi episodi della guerra fredda sono legati a lei. Su questa altura artificiale costruita dagli alleati con le macerie della Berlino distrutta dalla seconda guerra mondiale, sopra ad una scuola militare nazista che non si riusciva a distruggere con l’esplosivo e che quindi fusemplicemente sotterrata, sorse ed ebbe vita la più strategica delle stazioni radio occidentali costruite per captare e tenere sotto controllo le comunicazioni via etere dei membri del Patto di Varsavia.Come arrivare: bisogna camminare un po’, inutile girarci intorno, non è un postoper pigri. SBahn 9 or SBahn75 fino a Heerstraße o SBahn 1 fino Grünewald. Da lì si possono trovare alcune mappe o comunque si può chiedere, non è difficile, in alcuni moment la stazione è a vista, quindi non ci si può sbagliare. Oltretutto quasi tutte le strade in salita all’interno di quella parte di Grunewald portano a Teufelsberg. Vi potete portare una mountain bike e accorciare così il percorso in termini di tempo. Strano per un posto in cui ogni giorno passano almeno 10 persone, ma non troverete nessuno che vende birra o panini con il wurstel, quindi portatevi almeno una borraccia d’acquai.
Ho iniziato il mio nuovo corso di tedesco. E’ un A2.1 e devo dire che sono stato fortunato perché a parte qualche elemento un po’ meno preparato, mi pare che abbiamo tutti un livello di tedesco piuttosto omogeneo. La professoressa è la stessa del mio ultimo corso, una donna dell’est quasi sessantenne brava, non bravissima, simpatica, ma a volte davvero troppo, troppo rigida, proprio come ci si aspetta che siano i tedeschi. Proviene dalla Berlino dell’est, e non so se questa origine la rende più tedesca dei tedeschi, ma nonostante abbia un buon senso dell’umorismo, spesso è di un pignolo, ma di un pignolo (nelle esternazioni) che non ci si può immaginare. Ha qualche problema di udito, lei stessa lo riconosce. Durante il passato corso, un mio amico e compagno di classe russo che parla con una voce molto nasale è stato più volte al centro di parecchi momenti comici. Lui diceva : “Ieri sono salito sull’antenna televisiva di Alexanderplatz” e lei rispondeva che non c’era nessun cantiere aperto ad Alexanderplatz e che quindi non capiva che tipo di lavoro lui avesse svolto lì il giorno prima. Lui raccontava che la criminalità a Mosca è alta perché il costo della vita è alto, quasi impossibile per la gente normale e lei rispondeva che effettivamente aveva sempre voluto andare a Mosca per i suoi tanti monumenti. E così via. Momenti del genere si ripetevano con grande frequenza, tanto che ad un certo punto, l’insegnante, stufa delle continue risate dei suoi studenti, aveva chiesto-ordinato al mio amico russo di parlare sempre rivolto verso di lei in modo da non disperdere nell’aria il flusso sonoro delle parole.
Sono molte le cose che mancano ad un italiano a Berlino, in particolare ad un romano. A parte la qualità del cibo, ed in particolare dei pomodori (a meno che non si vogliano spendere cifre improponibili, cose da 5 euro al kilo), visto che io i pomodori li utilizzo per qualsiasi pasto, ciò di cui non mi ero ancora reso conto prima di stamattina, è che mi manca anche un po’ di umanità, di rilassatezza. Sono andato nel mio solito bar, ho ordinato un cappuccino e, mentre sceglievo il cornetto da gustarmi (non cornetti prefatti scaldati con il microonde come accade quasi sempre a Berlino!), ascoltavo la discussione tra un paio di signori al banco e il cassiere sull’opportunità della Lazio di vendere Mauri a gennaio. Accanto al bar c’è un edicola, non un chiosco, bensì un negozio-edicola. Entro, voglio prendere la Settimana enigmistica, una delle cose che mi mancano di più a Berlino (arriva, ma costa tre euro e cinquanta e così non la compro mai). A Berlino, non mi pesa solo il cibo o l’assenza dei bar secondo l’accezione italiana di bar, mi manca in generale la chiacchiera da mercato, la battuta, il coinvolgimento casuale e disinvolto in una discussione di persone che si trovano semplicemente nello stesso spazio fisico in cui la discussione è in atto. E non è perché qui capisco tutto, l’italiano è la mia lingua come mai potrà esserla il tedesco, ma per un insieme di ragioni che fanno di noi, popolo di furboni disorganizzati senza senso civico, anche delle persone capaci di regalare serenità al prossimo con un nonnulla. Poi magari non scaviamo sempre in profondità, ma ogni tanto serve anche questo approccio per vivere la vita. Ok il traffico, i trenta minuti di attesa bagagli e tutto il resto, ma il mio bentornato è stato un bel bentornato. A piccole dosi, Roma è pur sempre Roma, l’Italia è comunque l’Italia. Non amo chi estremizza, qui è tutto bello, in Italia fa tutto schifo. Bene o male l’Italia è la mia patria, e seppur con i suoi difetti, quando sono qui, sento vibrazioni che all’estero non provo. Né meglio, né peggio, ma diverse. Sensazioni di casa.
A Berlino, nonostante le temperature ogni tanto polari nonostante l’estate, sono moltissimi i cinema all’aperto.Spesso si trovano in mezzo a parchi, altre volte in ex fabbriche abbandonate o a due passi dalla Sprea, in cornici molto suggestive. E, quando non si tratta di gradinate, normalmente, non ci si accomoda su delle normali delle sedie in plastica, bensì su delle vere e proprie sdraio munite di coperte nel caso facesse freddo (che ormai più che un evento sporadico è una costante, almeno questa estate).
Quella che segue è una lista dei Freiluftkino (cinema all’aria aperta) più conosciuti di Berlino divisi per zone e con tanto di indirizzo e sito web da cui controllare la programmazione. Alcuni di questi cinema cercano di proiettare sempre film in in lingua originale, altri si accontentano di quelle doppiate. Il più delle volte la selezione dei film è fatta guardando l’anno cinematografico appena trascorso ed offrendo alcuni dei titolo di maggiore successo come una vera sala d’essai, ma non mancano ogni tanto anche i film in prima visione o vecchi classici che è sempre un’emozione vedere al cinema, da Casablanca ai capolavori di Buster Keaton.
MITTE
Auto- und Freiluftkino Berlin Mitte
Kurt-Schumacher-Damm 207
FRIEDRICHSHAIN
Pompeji – Freiluftkino Ostkreuz
KREUZBERG
Freiluftkino Kreuzberg
Am Mariannenplatz 2
Freilichtbühne am Weißensee
Am Ufer des Weißensee Stadtplan
SPANDAU
Open-Air-Kino Spandau
Carl-Schurz-Str. 13
Quando qui a Berlino porto qualche amico dall’Italia in giro per ristoranti e tavole calde la prima domanda che faccio è: vuoi mangiare qualcosa di tedesco veramente buono?
Di solito l’interlocutore cade totalmente dalle nuvole o al massimo mi prende in giro sostenendo che la cucina tedesca buona non esista!
Ragazzi, no, non è vero! La cucina tedesca buona esiste eccome!
Magari è meno raffinata della nostra, magari è un po’ più pesantuccia, ma questo lo si deve soprattutto al fattore climatico… Un piatto di pasta aglio e olio non ti da’ tutte le calorie necessarie per affrontare i rigori della Germania.
Ma veniamo al dunque. In giro per Berlino non si è costretti al currywurst e al kebab. Ci sono tanti posti, per tasche diverse, dove si può mangiar bene.Il mio piatto tipico preferito sono gli Spätzle o i Käsespätzle ( ricetta della Svevia, a Sud della Germania). Si tratta di una sorta di pasta fresca molto corposa che viene tagliata direttamente sulla pentola d’acqua bollente con un’apposita grattugia. Le salse possone essere varie, e la più tipica è la salsa ai formaggi dei Käsespätzle. Somiglia molto ai nostri gnocchi, ma decisamente più pesanti.
Lo shopping a Berlino si localizza al Kurfüsterdamm(Charlottenburg); un nome lungo, molto lungo,a tal punto che i Berlinesi stessi lo accorciano e lo chiamano Kudamm.Puoi passarci una giornata a passeggiarci, su e giù: inizi dalla chiesa diroccata (chiamata anche chiesa del ricordo=Gedächtniskirche per non dimenticare gli orrori della guerra o anche più semplicemente dente rotto) verso il west end e poi te lo fai nel senso contrario…tutti negozi, negozietti e grandi magazzini, insomma un vero paradiso per chi vuole fare shopping a Berlino!Tutte le marche, da quelle più economiche a quelle che guardi solo le vetrine perché tanto non ti basterebbe tutto lo stipendio per comprarti anche solo un fazzoletto. Ma il divertimento è assicurato e il gioco è gratis: per “fare shopping” a Berlino non è necessario comprare qualcosa, ci si puó accontentare di entrare, guardare, provare, riprovare e magari ripassare.Fare shopping a Berlino è un esercizio fisico che mette appetito, beh che dire potete fermarvi ad un chioschetto e mangiarvi unocurry wurst o imboccate la Fasanenstrasse e entrate nell’idilliaca“casa della letteratura”, non sarà economicissima, ma vi assicuro che una fetta del loro strudel vi metterà in pace col mondo e sarete a posto per tutta la giornata. se no ovviamente restano tutti i mercati, mercatini negozi vintage, ma perché non concedersi a volte qualcosa di nuovo?